Å – Fid Mella (Review)
Quando ti appresti ad ascoltare il nuovo album di Fid Mella, pensi di essere certo di quello a cui stai andando incontro: è uno di quei pochi artisti che garantisce altissimi standards qualitativi.
E’ quindi cosa inaspettata che un suo lavoro riesca davvero a sorprenderti, se non fosse che questo beatmaker è in grado di portare, ad ogni nuova release, la sua produzione ad un livello successivo.
Negli anni il beatmaker italo-austriaco – ora di stanza in Bulgaria – ha dato prova delle sue capacità sia in ambito strumentale d’ascolto sia in combinazione con i rappers, garantendo il tappeto sonoro perfetto da cavalcare.
Così nell’apprestarti all’ascolto di Å non ti aspetterai certamente il suono del trend del momento, ne tantomeno roba già sentita. La miglior caratteristica di Fid è infatti la creatività, nel vero senso della parola e cioè di creare: è difficile accostare il suo stile a qualcosa di già sentito, nonostante dalle sue opere traspaia il solido background d’ascolto del beatmaker.
Å è un disco ricco, sia nell’aspetto tecnico che creativo, che certo non pecca per mancanza di sentimento: si tratta di 19 tracce emozionali, che trasportano l’ascoltatore sul sentiero dell’introspezione, accompagnandolo in tutto lo spettro emotivo: si passa infatti, e senza accusare il colpo, da strumentali d’assalto come GO a brani densi di malinconia e speranza come Lets get it Å, intervallati dal mood leggero e spensierato di capolavori come Droptop Spaceshift.
Il filo conduttore che rende il lavoro omogeneo è frutto dell’esperienza maturata negli anni da questo beatmaker già di per se talentuoso: il perfetto connubio tra campionamento e parti suonate, sia che si parli di strumenti acustici che elettronici.
I synth sono posati con grande cura in modo che non suonino mai troppi elementi contemporaneamente, ma piuttosto che il risultato sia un riuscitissimo incastro che vede coinvolti anche samples, bassi e batteria.
A proposito di quest’ultima sottolineiamo sia le soluzioni ritmiche mai scontate, che la scelta timbrica dei suoni, ben studiata di traccia in traccia a ribadire la fusione delle varie parti in un unica armonia.
Tutto questo è confezinato da un mixaggio e mastering sopraffini, sia nell’utilizzo creativo dell’effettistica che nella spazializzazione: ogni strumento trova quindi il suo posto non solo a livello di stesura temporale, ma nello spazio di 360° che attornia la mente dell’ascoltatore.
Å è fuori per Hector Macello – la netlabel di cui lo stesso Fid è fondatore – e lo trovi a questo link.
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